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martedì 20 settembre 2011

UN AMORE PERDUTO


Cara Italia , mia Nazione ,
a me... il caso Ti ha assegnato
come Patria di elezione.
Io Ti ho amato da bambina:
la Bandiera mi paceva ..
Italiana mi rendeva
pure la Costituzione
ho studiato a perfezione
sono stata, sin da piccina,
sulla costa Tua divina
il Tuo sole mi scaldava ..
niente in vero mi mancava.

Là di fronte ,avevo il mare
e la spiaggia per giocare .
Grandi danni non ho fatto:
e di questo va dat' atto !

Poi un giorno maledetto
udii un rombo sul mio tetto ,
arrivò lo stormo Inglese
minaccioso sul paese....
e il panico mi prese.
niente allarme! .. e in un baleno
noi di bombe avemmo il pieno ..
sulle case,sull' ufficio ..
del papa' ...e chi fu ucciso
al lavoro ancora stava ...
mentre a casa si mangiava .

Mi ricordo quella torta....
il coltello era infilato..
ma noi,già fuori dalla porta,
che scappammo a perdifiato.

La Pineta ci protesse,
senza alcun che ci predisse
che, inver, da quel momento
il nemico accanimento ..
su Pescara si diresse ..
e la spiaggia, ormai insicura
divento' ... nella calura.

Tante mine e tante bombe
inesplose e fu ecatombe !

Sono stata ancor bambina
vittima degli sfollamenti,
senza scuola ed io piccina ,
vidi tanti patimenti :
ancor vedo quelle case
con soffitte ormai squarciate,
con pareti diroccate,
con gli interni tutti appesi,
pietre e mobili sospesi,
sulle strade sbriciolate ,
e gli interni denudati,
ormai privi di lamenti,
alla vista spiattellati,
di passanti indifferenti .

Senza soldi siam rimasti
con la tessera del pane.
Avevamo tutti tanta fame ..
nel bel mezzo dei disastri.

Per trovare un buon avello
ci recanno nel castello
dove il nonno era al riparo,
e il rifugio ci fu amaro...

Quante bombe ho, ahimè, vedute
che dal ciel sono piovute :
le ricordo troppo bene...
e ne ho le tasche piene.

Ci giravano per casa
di invasori: quella genìa
i soldati forestieri...
a cercare prigionieri
e soldati, in german ì a
destinati.
,
dalla nostra terra invasa :
braccia per lavori forzati .

Poco il cibo e la mattina
la mia mamma poverina
si vendeva il suo corredo
anche sol per comprare sego.

Lo vendeva ai contadini..
per avere da preparare
per i suoi tre bambini ...
qualche cosa da mangiare.

Siam vissuti nell' affanno
tra macerie e distruzione:
fortunata sono stata
la famiglia non toccata.
La miseria e dopo il danno
i malanni ed il magone
poi, passato qualche anno,
arrivo' Liberazione ..

CARA ITALIA,
TI HO VEDUTA... IMPOVERITA,
POI DISTRUTTA DALLE BOMBE ,
E NE FUI TERRORIZZATA.

ORA ASCOLTA LA TIRATA
CHE TI FACCIO,INDISPETTITA
UNA SVOLTA ,ADESSO, INCOMBE..

QUESTA GENTE IN PARLAMENTO
MANGIA TROPPO! E C'E' FERMENTO
CI HAN RIEMPITO DI SCONTENTO,
LO SCONFORTO E' PREMINENTE,
ED UN RISCHIO GIA' LATENTE
ORA ALBEGGIA NELLA MENTE:
CHE, ALLA FINE DELLA FIERA,
QUALCUN BRUCI LA BANDIERA.

pubblicata da Laura Picchetti
martedì 20 marzo 2012
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